L'Alsazia, il Natale di casa

Mercatini di Natale e dintorni

13 dicembre 2021 - Gerry Filippi - 12 Min

Da anni, ormai, la regione dell'Alsazia, al confine tra Germania, Francia e Svizzera, nel periodo natalizio diventa la regina quasi incotrastata del turismo da mercatino, contendendo lo scettro solo alla Germania. Non solo mercatini certo, ma anche tanta storia ed una tradizione enogastronomica da far paura!!!

Il nostro viaggio inizia da Brindisi con un volo per Basilea operato da Easyjet. Basilea è una città della Svizzera, ma l'operazione commerciale messa su (direi genialata anche per la condivisione dei costi e spese)è l'aver chiamato l'aeroporto che fisicamente si trova in Francia, EUROAIRPORT, perchè serve contemporaneamente Mulhouse (Francia), Friburgo (Germania)e Basilea (Svizzera). In questa maniera si è creato un bacino d'utenza notevole ed anche la struttura ci è sembrata all'altezza del nome.


Dopo i controlli di routine, ci avviamo a ritirare il mezzo: un bellissimo minivan 9 posti noleggiato da Sixt. Nero fiammante e pluriaccessoriato.

Il meteo è abbastanza clemente, ma la temperatura tipica di quest'area geografica. Circa 4°alle 17.30 del pomeriggio ci fanno ben sperare per la serata e per i giorni avvenire.

Dopo aver lasciato l'area noleggi ci dirigiamo verso il paesino dove soggiorneremo per 4 giorni, cioè Rouffach. L'impressione avuta, dopo l'arrivo, è quella di un villaggio fantasma: tutto addobbato con decorazione natalizie urbane sì, ma nemmeno un animale per le strade. Forse la domenica pomeriggio miete vittime anche qui in Francia, ma l'atmosfera era un pò cupa. Invece, appena arrivati nei pressi dell'hotel il cuore ha tirato un sospiro di sollievo.

Le domaine de Rouffach è un hotel storico, un boutique hotel per la precisione, tutte in stile non proprio alsaziano con le pareti dipinte esternamente, ed ancor più all'interno, ma senza la classica struttura a graticcio. Alle sue spalle, ben illuminato, le Chateau d'Insenbourg, il castello anch'esso, ormai, struttura ricettiva.

All'ingresso in hotel sembrava di entrare in una scena dei classici film natalizi: rosso caldo accogliente dei divanetti, calde e morbide coperte in lana per riscaldarsi, tepore in ogni ambiente. La prima camera sulla destra, prima della reception, era una sorta di area bar-tavernetta con tavolini in legno, oggetti di modernariato e tante candele a creare l'atmosfera.

Le camere, tutte poste al secondo ed al terzo piano, sono tutte semplice, ma dignitose, anzi, le camere in mansarda hanno un tocco ancora più personale, perchè oltre agli oggetti decorativi appesi alle pareti, sono dotate di un letto in ferro battuto e con un semi baldacchino, tutto a rendere molto più romantico l'ambiente così intimo dell'hotel.



Giorno 1- Eguisheim, Castello di Haut-Koenisburg e Colmar

Dopo il risveglio, ed una sorprendente colazione (dal momento che stiamo soggiornando in un 3 stelle europeo, pane fresco, marmellate altrettanto fesche, spremute, formaggi e torte appena sfornate sono un fattore per cui sorridere la mattina quando si deve affrontare una lunga giornata di esplorazione e visite), in un briefing davanti ad una bollente tazza di cappuccino, stabiliamo l'itinerario del giorno. Da programma la prima tappa sarebbe stato il vicinissimo paesino medievale di Eguisheim, in seguito l'imponente fortezza di Haut-Koenisburg (da me fortemente desiderata perchè nel mio precedente viaggio in questa regione non avevo avuto il tempo di visitarla e perchè, dato il meteo, forse sarebbe stata un'esperienza interessante ammirare la vallata dell'Alto Reno dall'alto)ed, infine, la regina dei Mercatini di Natale, cioè Colmar.

Ci dirigiamo subito verso Eguisheim, un piccolo villaggio di 1500 abitanti, definito come il più bello della Francia perchè inserito nella lista dei borghi più belli della Nazione, deve la sua fama non solo alla tradizione del Natale, ma anche al fatto di essere una provincia vinicola di primo livello. Il suo centro storico è composto da una serie di centri concentrici uno dentro l'altro, con le strade lastricate di pavè e le case a graticcio dei più belli colori pastello. Il nucleo è intorno al castello dei conti di Eguisheim ed alla Cappella rossa di San Leone IX. La bellezza del paesino è tale che sembra essere catapultati nelle scene dei cartoni animati di Asterix ed Obelix e dell'antica Gallia, di cui, sicuramente, ne rappresenta un ricordo.



Il paese è molto piccolo, per cui si visita in poco tempo, ma ha comunque tantissimo fascino.

Seconda tappa di giornata è collocata dopo circa mezzora di strada da Eguisheim. Si tratta del castello di Haut-Koenisburg, iniziato a costruire intorno al 1100 d.C. ed arrivato sino a noi grazie ad un sapiente intervento di restauro nel XX secolo. Il Castello rappresenta un simbolo della potenza germanica perchè strategicamente collocato sul monte Stophanberch (a circa 755m di altezza)lungo l'incrocio tra la via del grano e del vino, da nord a sud, e la via del sale e dell'argento, da ovest ad est.

Il suo colore e la sua imponenza sono ben visibile sin dal basso della vallata. Noi lo abbiamo scoperto avvolto nella nebbia che, in verità , gli ha donato un aspetto ancora più austero e misterioso. Al suo ingresso lasciamo alle nostre spalle il XXI secolo per entrare nella storia.

Un pò Il Trono di Spade ed un pò Harry Potter, in base agli ambienti in cui ci si trova, la bellezza della fortezza non ha eguali nella regione. Sarà per lo stile architettonico, sarà per il colore del suo aspetto ed un pò perchè ci sentiamo dominati dalla sua maestosità, visitiamo tutte le sue camere nei vari livelli, con rispetto e quasi riverenza. Ma dei selfies e qualche video non ce li siamo risparmiati.

La fortezza da Colmar dista circa 20 minuti e la strada è veramente scorrevole, come tutte quelle di questa regione d'altra parte. Arriviamo in città e, seguendo le indicazioni per La Petite Venice, ci ritroviamo immediatamente catapultati nel cuore della Colmar turistica, sul ponte che collega Rue Turenne a Rue de la Poissoinerie. Il ponte è quello più instagrammato del centro storico, perchè è quello dove si affacciano alcuni degli edifici storici meglio conservati e meglio addobbati di tutta la città, e anche perchè fa parte del percorso che possono compiere le barche in legno che accompagnano i turisti sul canale.

Tutto oltremodo kitsch, secondo alcuni, ma altrettanto natalizio secondo i canoni del luogo.

Colmar ha ben 5 mercatini di natale sparsi in tutto il centro. Il pirmo proprio dopo il ponte sulla sinistra, in Place des Six montagnes noires. Il principale è in Place de l'Ancienne Douane, di fronte al palazzo Khoifus, l'altro accanto alla cattedrale (la collegiata di San Martino)ed in Place Jeanne d'Arc, più quello etnico nei giardini accanto alla chiesa di Saint Matthieu.

Dopo aver spulciato tutte le bancarelle esistenti, ed aver caricato i nostri zaini delle più diverse e stravaganti chincaglierie natalizie, è giunta l'ora della cena.

Il ristorante, consigliatissimo, che scegliamo è il centralissimo Le Fer Rouge, un'antica locanda che ha saputo conservare tutto il fascino di una residenza d'altri tempi. Subito di fronte al palazzo dell'antica dogana, quindi facile da trovare, il ristorante non acetta prenotazioni nel periodo delle festività, ma ha 3 piani per poter accogliere i turisti ed estasiarli con i piatti della tradizione: primo fra tutti le Jambonneau, "il piccolo prosciutto", un cosciotto di maiale cotto in salsa di birra e miele. Una delizia per gli occhi e le papille gustative. Ovviamente dell'ottima birra ambrata, come le Biere de Noel, e tante patatine fritte.



Giorno 2 - Riquewhir, Strasburgo e Ribeauvillè

Iniziamo il secondo giorno pieno di visite con il villaggio di Riquewhir, un gioiello medievale circondato da vigneti storici e decorato come fosse la casetta di marzapane di Hansel e Gretel. Qui l'atmosfera è molto più fanciullesca e fantasy rispetto ad Eguisheim, anche se la folla che già di buon mattino inonda le sue strade di pavè, ci fa godere meno della bellezza del posto. Anch'esso tra i borghi più belli di Francia, a ragione direi, non ha un centro vero e proprio come Eguisheim, da cui si diramano come a goccia le strade intorno, ma una via principale su cui si riversa tutte le case ed i negozi storici, addobbati per le feste. Su tutti svetta il Dolder, la torre a doppia facciata, che faceva parte della vecchia cinta muraria. Dolder significa "punto più alto", ed è l'edificio più alto di Riquewhir.

Una chicca per gli amanti delle decorazioni natalizie, collocato proprio prima del Dolder sulla sinistra, è il negozio "Feerie de Noel", il non plus ultra degli articoli natalizi. Dentro troverete l'imbarazzo della scelta tra oggettistica di vari materiali: legno, vetro, plastica, metallo e tessuti. Ogni pezzo è di altissima qualità e la sensazione di comprare qualcosa di unico ti pervade e convince sempre più, man mano che ci si inoltra negli ambienti. Sulla destra si segue un corridoio, con espositori a parete, fino ad arrivare ad una sala decorata sul soffitto con migliaia di luci e frinde di abete, ed un albero di natale con palline rosa antico brillante (questa la sceltra di quest'anno)che rendono tutto molto magico ed ovattato.

feeriedenoel.fr



Da Riquewhir a Strasburgo sono circa 40 min in auto. Arriviamo in questa importante città europea con un sole che corrobora e riscalda, ancche se la temperatura esterna al mezzo è di circa 6°. Dopo aver parcheggiato, ci dirigiamo verso la Petite France, il quartiere che occupa il lato sud del centro storico, dove il fiume III (sarebbe Ell in tedesco)forma un bivio in cui è raccolta la Grand Isle de Strasbourg, appunto il centro e cuore vitale della città.

Lasciandoci alle spalle il msueo di arte moderna e contemporanea, attraversiamo le Barrage Vauban, un ponte e diga del XVII secolo che ospita, nel suo passaggio interno, sculture storiche dietro teche in vetro. La sera è molto suggestivo perchè le arcate esterne, quelle sul fiume, si illuminano di blu. Dal Barrage si accede all'area dei mulini e dal Pont Saint Martin, percorrendo tutta Rue de la Monnaie sul pavè, si raggiunge Place de Gutenberg, da dove si pare la vista della superba Cattedrale di Notre Dame de Strasbourg.

In stile gotico, costruita a partire dal 1187, è meravigliosa al suo esterno e austera, quasi tetra al suo interno. L'atmosfera " Creepy" deriva dal fatto che l'illuminazione è scarsa e limitata alle candele votive nell'ingresso, che sembrano tante piccole anime invocanti, ed agli altari nella navata centrale e nelle cappelle laterali. Fonte di luce, poca in realtà, sono anche le spettacolari vetrate laterali. Uno stupore che corre lungo ogni metro della costruzione. Chicca è il grande orologio astronomico posto nella navata di destra. Una sosta è senza dubbio un obbligo.

Dall'ingresso principale, con la cattedrale alle spalle, oltre al grande mercato di natale che corre tutto intorno all'edificio, sulla destra in Rue de la Cathedrale si trova la casa più bella di Strasburgo, la Maison Kammerzel, mentre sulla sinistra, in rue du Maroquin, la bellissima facciata decorata con bianchi orsi di pelouche de "Le tire bouchon". Proseguendo verso il fiume e svoltando a destra, dapprima il Palazzo Rohan e poi, in fondo, costeggiando il lungo fiume fino al Pont Royal, si apre la bellissima vista sulla chiesa neogotica di Saint-Paul con le sue due guglie che svettano sul bivio che forma il fiume. L'effetto specchio sulle acque è da foto cartolina.

Rientriamo nel centro storico fino a raggiungere la Place Kleber, la principale, con il mercatino più grande, dove inzia lo spettacolo dell'accensione del grande albero decorato che si illumina sulle note di "Edward  mani di forbice". Meraviglioso. Da non perdere la facciata delle Galerie Lafayette che sono tutte un tripudio di colori e neon, quasi un vestito di paillettes luccicanti.

Per la cena decidiamo di rischiarcela e di raggiungere il paesino medievale di Ribeauvillè, che è si sulla via del rientro per l'alloggio, ma consiglio di raggiungerlo per tempo: primo pechè si ha l'opportunità di vederlo con i negozietti ancora aperti; secondo) perchè il rischio di trovare i ristoranti al completo è molto alto.

La fortuna ci accompagna e troviamo proprio posto in quello che cercavamo, cioè Le Giersberg. Cena ottima, dai formaggi locali, agli arrosti, alle patate ed ai dolci. Birra compresa.





Giorno 3- Friburgo, Basilea

Nel nostro ultimo giorno, prima della partenza decidiamo di varcare i confini dell'Alsazia, per raggiungere la città di Friburgo, in Germania. Il navigatore, non è chiaro ancora se per errore o per scelta di itinerario più comodo e scorrevole, ci fa seguire un percorso che attraversa la centrale idroelettrica di Fessenheim, un'imponente opera idraulica con cui sono state canalizzate le acque del Gran Canal d'Alsace che corre parallelo al Reno. Arriviamo dopo poco a Friburgo e lasciamo l'auto nel parcheggio sotterraneo di Karlsbau, a 3 min a piedi dalla cattedrale, il Freiburger Munster. Di chiaro stile gotico, più piccola di quella di Strasburgo, ma altrettanto caratteristica. Intorno all'edificio un mercato rionale e sul lato destro la Sala dei Mercanti, la vecchia dogana della città e Camera del commercio risalente al 1520. Percorrendo le strade dietro, tutte in pavè e attraversate da canali di scolo più o meno grandi, ci si inoltra nel centro storico lungo Schusterstrasse e poi sulla Herrenstrasse fino allo Schwabentor, antica porta medievale di ingresso alla città. Proseguendo sulla destra, scendendo lungo la Gerberau, ci si inoltra in un'area ricca di gallerie e centri culturali, tra gli antichi palazzi residenziali. Tutta la zona è molto tranquilla e senza traffico. Una particolarità, nel canale sulla sinistra, il Gewerbwkanal, affiora una statua di un coccodrillo che, se non ci si sporge per capire che in realtà è una scultura, a primo impatto sembra reale.

Alla fine della Gerberau, sulla destra si trova la Martinstor, altra torre cittadina, mentre proseguendo senza svoltare si arriva nell'area universitaria, con la vecchia sede dell'ateneo e con la modernissima biblioteca universitaria, un palazzo dalla forma particolarissima e tutto specchiato. Friburgo è una nota cittadina con una folta popolazione universitaria, difatti lungo le strade adiacenti soolo studenti da ogni parte della nazione e del mondo che scambiano appunti o prendono un caffè nelle numerose caffetterie.

Rientrando da Bertoldstrasse, ci dirigiamo verso il municipio, in Rathaus platz dove si trova sia la sede del vecchio municipio risalente al 1500 che il nuovo costruito alla fine del 1800. Tutto intorno si sviluppa un mercatino con oggettistica non proprio natalizia, direi più esoterica, ma il lato positivo è che nei pressi si trova il Fili Cafe, il miglior caffè di Friburgo.

La città è molto carina e vivace, anche se un pò per il freddo un pò per il meteo incerto, tuttom sembrava cupo e spento. Solo l'odore di Bratwurst per le strade ci tira un pò su.

Finito il giro panoramico torniamo in auto e riprendiamo la via dell'areoporto.


Per ulteriori info o voglia di partire, clicca atuttomondo.it




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