DUBAI, il miracolo nel deserto

PASSEGGIANDO LUNGO IL CREEK, SHOPPING A DOWN TOWN ED APERITIVO A DUBAI MARINA

02 giugno 2021 - Gerry Filippi - 10 Min


Quando si pensa ad un miracolo architettonico, tecnologico ed economico, gli ultimi due decenni sono stati sinonimo di Dubai. La più importante delle città che compongono i 7 Emirati Arabi Uniti, con i suoi poco più di 3milioni e trecento mila abitanti ha saputo imporsi come capitale del lusso senza regole e delle opportunità infinite ed indefinite. Fungendo da volano nei confronti delle vicine Abu Dhabi, la capitale, ma anche Doha nel Qatar e Manama nel Bahrein, grazie alle enormi risorse petrolifere ed all’improvvisa e vertiginosa ascesa di nuovi ricchi, è stata in grado di superare ogni immaginazione, divenendo realtà capace di attrarre investimenti da ogni parte del mondo. A Dubai tutto è possibile: fiumi nel deserto, grattacieli che superano il chilometro d’altezza, foreste pluviali nel centro della città, tecnologia ai massimi livelli. Sotto il profilo del lusso poi si è specializzata nella creazione dei più grandi centri commerciali al mondo, i “MALL”, portandone il loro concept ad un livello totalmente inimmaginabile. Si può correre il rischio, una volta entrati, di non vedere la luce del sole per giorni interi. Ci si può addirittura passare la notte!!!

 

SOGNO INFUOCATO


Il nostro viaggio inizia con un volo della compagnia di bandiera, la Emirates, accreditata da anni come una delle migliori al mondo in assoluto. In effetti, già la presentazione della cabin crew con le hostess in livrea e con il velo sul viso, fa subito capire che gli investimenti fatti dall’emirato puntavano a qualcosa di più che una semplice compagnia aerea. Volo pomeridiano impeccabile, sia nel servizio che nel catering.

Arrivo intorno alle 20 e ad accoglierci un aeroporto estremamente organizzato, pulito ed efficientissimo.

Nonostante le sue capacità siano state in grado di gestire il flusso di passeggeri sino ad ora arrivato, la città punta ancora più in alto. Infatti, è in programmazione la costruzione di quello che sarà il più grosso aeroporto al mondo con ben 7 terminal su due livelli, e sarà costruito su un’isola artificiale nel mare. Ingegneria ad altissimi livelli.

Siamo accolti dalla guida egiziana, trapiantato in Dubai per lavoro, Muhammad che in un italiano fluente ci da il benvenuto e ci accompagna in hotel.


Il VIDA Creek Harbour è un grazioso e nuovo hotel situato a breve distanza dall’aeroporto, a sud del Dubai Festival City, nella zona del Creek Harbour.

Pur essendo solo un 4 stelle, presenta notevoli elementi di stile ed una bella piscina con vista mozzafiato al tramonto sullo skyline della città.  Direi un bel biglietto da visita per le prime ore nell’emirato.


Tutto lo stile e la ricchezza esibita a Dubai, però, non sono sufficienti a mettere al sicuro dal caldo feroce che si può subire in determinati periodi dell’anno. E Settembre, il periodo del nostro viaggio, non poteva esimersi dal rispettare le aspettative. Muhammad diceva che a Dubai si hanno 8 mesi d’estate. Il che potrebbe anche essere piacevole, peccato che questi mesi siano da Ottobre a Maggio, mentre alla domanda “e gli altri 4?”, la risposta spiazzante è stata: “puro Inferno”.

Fortunatamente ogni struttura, edificio, casa non può prescindere da un efficace impianto d’aria condizionata, altrimenti nessuno sarebbe in grado di sopravvivere a lungo se, nei mesi più duri, si possono raggiungere medie di 42-43 gradi con picchi di oltre 50. Follia.


Volendo suddividere la città in quartieri o aree, si possono considerare 3 macro aree:


Deira, che è la parte nord di Dubai, al confine con l’emirato di Sharja, e che ospita l’aeroporto internazionale, il porto di attracco delle grosse navi da crociera (Port Rasheed) ed il nucleo più storico della città, con i vari souk.


Downtown, che è la parte centrale ormai divenuta un’isola in virtù del creek, cioè il canale, che la delimita da ogni lato, è che vede come aree di spicco Bur Dubai, con il World Trade Centre, il Burj Khalifa, l’edificio al momento più alto al mondo, e le spiagge di Jumeirah.


Dubai Marina, la parte sud dell’emirato, con il punto di riferimento dato dall’elegante quartiere di Marina e del Palm Jumeirah.

Tutta la città è collegata dalla lunghissima arteria stradale della Sheikh Zayed road, sul cui fianco corre parallela la nuovissima metropolitana.

 

LA STORIA DI DUBAI


Chissà quanti come me pensavano che Dubai fosse solo grattacieli, petrolio e centri commerciali. Con mio grosso stupore, esiste una versione storica della città, collocata proprio nel primo quartiere che si incontra all’uscita dell’aeroporto, dall’altro lato del canale che attraversiamo in un’imbarcazione tipica dedicata al trasporto persone, cioè l’Abra, al costo di 1 AED. Il quartiere storico è Al Fahidi, interamente composto da edifici in gesso e corallo, sapientemente restaurati. Caratteristica di queste costruzioni sono “le torri del vento”, cioè degli antichi sistemi di refrigerazione degli ambienti, per proteggere gli abitanti dal caldo torrido del deserto: praticamente dei condizionatori ante litteram. Gli stretti vicoli sono un tripudio di gallerie d’arte, da quelle che espongono opere di calligrafia a quelle di arte moderna. Il fascino senza tempo di questi angoli di storia racchiusi in un posto così piccolo rispetto allo sviluppo della città, che quasi suscita tenerezza, come trovarsi di fronte ad un gruppetto di vecchietti che giocano a briscola per la strada, noncuranti del tempo.


Il quartiere ospita naturalmente anche alcuni ristoranti ed altri centri culturali all’interno delle mura. In uno di questi siamo stati invitati ad assistere ad un pranzo tipico della cultura beduina, dal primo di verdure e/o carne, sempre montone o agnello, al dolce, squisito, e agli immancabili datteri e the caldo. Un rito irrinunciabile per tutto il mondo arabo. Tutte le portate servite in eleganti servizi in ottone smaltato.

 

 Al termine di questa interessante lezione di cucina ci siamo riversati in quei mercati che tradizionalmente attraggono di più noi turisti occidentali: il souk delle spezie, cosi denso di profumi e delizie per il palato, ed il golden souk, cioè il mercato dell’oro.

Probabilmente credo di non aver mai visto così tanto oro tutto insieme. Pensavo di averne visto abbastanza già nella via dell’oro del Gran Bazaar di Istanbul, ma mi sbagliavo. Di fronte ad un anello di 72 kg d’oro, un inchino credo fosse doveroso.


                     


La dovizia dei particolari e la ricercatezza nel tessere, nel vero senso della parola, abiti d’oro, sicuramente affonda le sue radici in un modello di ricchezza ancestrale, tipico più che delle donne, coperte come sono per tradizione, anche se Dubai segue un modello molto più occidentale, degli uomini. Ostentare lusso, in ogni sua forma e dimensione, è stato oggi più che mai preso in parola da una città che fa di questi requisiti un suo biglietto da visita nel mondo.

 


LE NUOVE ATTRAZIONI


In questa capitale, oramai cosmopolita, perché molte sono le lingue e le “etnie” trasferitesi qui per lavoro da ogni angolo del mondo, parlare di nuove attrazioni è come aggiornare continuamente la lista della spesa.

Iniziamo da quella che è stata la prima che ci è stata proposta, cioè The Frame, un monumento inaugurato il 1Gennaio del 2018 dalla forma di una cornice dorata. Alto 150 m e largo da torre a torre 100m, è un museo-galleria della città che si pone come nuova attrattiva per il turista. La curiosità sta nel fatto che guardandola di fronte è come se tutti i principali edifici di Dubai fossero rinchiusi all’interno del quadro, mentre dall’alto, ovviamente, la vista che si può avere è un insieme della città vecchia e della nuova, cambiando solo angolazione. Gli ascensori che ti trasferiscono su in soli 75 secondi sono solo un antipasto di quello che è la vera chicca di questo edificio: un pavimento in cristallo trasparente di 25 metri quadrati con cui osservare tutto ciò che accade sotto i nostri piedi. La sensazione è quella che ti manchi il respiro e che si possa rompere da un momento all’altro ma, quando vedi i bambini che ci si sdraiano sopra disegnando e colorando, capisci che è un limite che puoi superare. Al massimo cammini ai suoi lati, sul puro cemento.




Non può non ricevere una menzione il Dubai Mall, uno dei centri commerciali più grandi al mondo. La sua caratteristica è l’immensità e la varietà di quello che ci si può trovare al suo interno. Nessun limite, né di prezzo, né di dimensione né di gusto. L’area dove è stato costruito, in realtà, è un insieme di attrazioni. Ma procediamo in ordine di grandezza:


1)  Dubai Waterfalls: una cascata di 24 m all’interno del Mall con le statue dei tuffatori cercatori di perle. Un’opera d’arte e di ingegneria più che una vera attrazione

2)  Dubai Aquarium: un’enorme vasca colma di specie tropicali, fotografabile dall’esterno, infatti è uno dei poli di stazionamento più ricercati per i selfies, ma anche all’interno attraverso un tunnel percorribile. Si, si passa sotto gli squali toro ed altre creaturine del genere.

3)  Dubai Ice Rink e VR park: la prima è una pista da pattinaggio sul ghiaccio, a dispetto del caldo torrido all’esterno (anche se non si tratta di una novità assoluta, visto che accanto al The Mall of Emirates, il primo centro commerciale in grande stile, era stato costruito lo Ski Dubai, una pista da sci con tanto di impianti di risalita e pinguini), mentre il secondo è un parco dove si prova l’ebrezza della realtà virtuale. Sembra una cavolata, ma è assai divertente.

4)  The Dubai Fountains: il più grande sistema di fontane al mondo, nonché spettacolo “danzante”. Danno il meglio ovviamente dopo il tramonto, specialmente se viste dalle terrazze dell’hotel Palace Downtown. Musica e coreografie che non possono non lasciare a bocca aperta. Luci e disegni creati dagli schizzi, resi ancora più suggestivi dall’atmosfera quasi soffusa che si crea intorno alla enorme vasca con milioni di sfavillanti luccichii, come lucciole che a loro volta assistono ad uno spettacolo. Il tutto sotto la sagoma imponente ed altrettanto sfavillante del Burj Khalifa, che per l’occasione rende più tenue e silenziosa la sua presenza.

5)  The Burj Khalifa: il più alto, per ora, edificio al mondo. Si, per ora, perché proprio di fronte all’area di Bur Dubai, sta per essere inaugurata la Dubai Creek Tower, alta ben 1345m e progettata dall’archistar Santiago Calatrava. Salire su quella che è la costruzione più alta al mondo è già un’esperienza. La sensazione non è percepita perché la scalata si fa all’interno del Dubai Mall attraverso dei supertecnologici ascensori che salgono alla velocità di 36 km/h. Solo quando i timpani sono portati al limite a causa della pressione, come se ci si trovasse in una cabina di un aereo, ci si rende conto che l’edificio sta iniziando a fare effetto. La visuale che si gode da lì su è incredibilmente surreale. Tutto ciò che passa al di sotto ha le dimensioni poco più che di una formica, forse. Eppure non ci si sente come se mancasse la terra sotto i piedi. L’orizzonte è veramente infinito. Visitabili comunemente il livello 124 e 125, esiste anche un livello 148 che ospita una lounge per i rinfreschi. Tres chic!


         


Dubai è tantissimo altro ovviamente. Come non fare un salto al The Palm Jumeirah, l’enorme isola artificiale costruita nel mare ed a forma di palma. Anche se non è la più grande, perché la Palma Jebel Ali ha maggiori dimensioni, come anche il The World (progetto sospeso per mancanza di fondi e di cui sono state quasi ultimate ed abitatesolo l’isola di Olanda, Libano, Svezia, Costa Azzurra ed Italia), il The Palm è totalmente fruibile, piena di residences, abitazioni private, mega resort e piccoli porti. Terminale ultimo dell’avveneristica metro (che ricordo divide in cabine per uomini e cabine per donne), la super costruzione occupata dal complesso dell’hotel Atlantis. Lusso più o meno accessibile che offre di tutto e di più ai suoi ospiti: un delfinario, un parco acquatico, un enorme acquario e ristoranti, shopping di lusso e tanto divertimento. Un’esperienza che, forse, vale la pena provare almeno una volta. Ricercatezza e sfarzo, però, devono essere digerite nel soggiorno, e se non ci siete abituati, allora fatevi convincere dalla gentilezza e preparazione del personale.

La sera Dubai è il quartiere di Dubai Marina. In una città non molto datata, dire che questo è il quartiere giovane è come forzare la mano, ma in realtà è così. E’qui che si concentrano i locali più alla moda, i clubs più esclusivi. E’qui che si può cercare musica e cocktails fino a tarda notte, ma dove, al termine, ci si può rilassare con una passeggiata in riva al mare, che visto alla luce del sole non è niente male, o su una delle tante promenade.

Ciò che ricorderò del mio viaggio, senza subbio, è la quantità enorme di alternative che il turista ha per diversificare le sue giornate e, specialmente, le sue serate.

Come non ricordare, infine, lo spettacolo o show del teatro acquatico La Perle, proprio accanto all’Habtoor Palace Hotel, ed i suoi acrobati ed attori. Sullo stile de Le cirque du Soleil, il grandioso impianto scenico creato e le rappresentazioni sfruttando l’acqua sono un plus che sarebbe meglio non perdersi. Oltre le spiagge, il deserto, i grattacieli ed il lusso.

 

 

 

 

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