ONSEN, molto più che un bagno termale

Il culto delle terme in Giappone, dall'Hokkaido al Kyushu

10 giugno 2021 - Gerry Filippi - 6 Min

Per i pochi che ancora non lo sapessero, il Giappone intero è sviluppato su un territorio vulcanico ed altamente sismico, posizionato come è lungo la cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico. La concentrazione di vulcani attivi è molto elevata, non come in altri punti della terra, ma la sua attività geotermica è ben diffusa lungo tutte le sue isole.

Il termine Onsen significa “sorgente termale” e la sua caratteristica principale non è solo data dal ribollire dell’acqua ad alte temperature in delle pozze termiche, ma anche e soprattutto dalla quantità e qualità dei minerali disciolti nelle sue acque.

I bagni termali negli onsen possono essere all’aperto (i rotenburo) o al coperto (i notemburo), possono essere gestiti da un albergo tradizionale (come il Ryokan oppure un B&B, minshuku) oppure essere gestiti da una struttura nazionale pubblica, anche se questi sono i sento, da non confondere con i primi perché sono al chiuso e riempiti con acqua riscaldata.



REGOLE DEGLI ONSEN


Sappiamo tutti come il rispetto delle regole, spesso dettate dalla tradizione, sia uno dei cardini della cultura giapponese. Anche gli onsen non sfuggono all’applicazione di regole da seguire. Esiste un elenco composto da 7 regole:

1)  La cura del corpo in Giappone è molto importante, è un culto a cui nessuno si sottrae. Proprio per tale motivo, prima di entrare nei bagni, occorre privarsi di tutti i vestiti ed entrare nudi, perchè l'acqua potrebbe essere contamina da qualsiasi cosa diversa dal corpo e non prudurre i suoi effetti benefici;

2)  Prima di calarsi nelle acque occorre lavarsi accuratamente: per questo motivo il prezzo del biglietto comprende generalmente l'uso di shampoo e detergenti per il corpo, anche se è possibile portarsi da casa ogni necessaire da bagno;

3)  NON si può entrare in acqua insaponati, per cui occorre eliminare ogni residuo, usando doccia e le immancabili vaschette;   

4) Essendo la temperatura dell'acqua molto alta, anche fino a 40°, al termine delle abluzioni è possibile provare un senso di sudore sulla pelle, per cui è consigliabile un risciacquo anche dopo l'uscita dalle vasche;

5) Gli onsen sono un luogo di pace e tranquillità, un rifugio dallo stress quotidiano ed un rituale irrinunciabile per tutti i giapponesi, per cui sono graditi toni di voce bassi, gradevoli e che garantiscano la socializzazione a cui tengono molto. Vietati quindi cellulari e tablet;

6) Tradizionalmente gli ingressi degli onsen sono separati per orari dedicati a donne e per orari per soli uomini. Gli ingressi in gruppo devono essere organizzati (Esistono, però, degli onsen che derogano a questa regola, ma sono pochissimi);

7) Infine, ingresso vietato a chi a dei tatuaggi sul corpo. Tradizionalmente il tatuaggio è legato alla cultura della Yakuza, organizzazione criminale radicata in Giappone.

Dato l’aumento del flusso turistico negli ultimi anni, alcuni gestori di onsen stanno iniziando a chiudere un occhio sulla questione tatuaggi ed a consentire l’accesso a chi ne è dotato: si parla di discrezionalità sempre e, in alcuni casi, a patto che vengano coperti da un cerotto adesivo. Ecco alcuni esempi di onsen che approvano l’ingresso coperto o libero:


Hoheikyo Onsen, Sapporo, Hokkaido

Otome Onsen, Tokyo, quartiere di Edogawa

Hakone Hoshino Resort, Hakone.

Kinugawa Onsen Koen Iwaburo, Nikko.

Funaoka Onsen, Kyoto.

Kin-no-Yu Onsen, situato nella zona di Arima Onsen a Kobe.

Kinosaki Onsen, Prefettura di Hyogo. Si trova a 2 ore e 20 di treno da Kyoto, scendendo alla stazione “kinosakionsen”.

Takegawara Onsen, Beppu. Si trova a circa 8 minuti di cammino dalla stazione di Beppu.

Matsumoto Hoshino Resort Onsen, Matsumoto, Prefettura di Nagano.

   Yuya Ebisu, Beppu, Prefettura di Ōita. È parte del Ryokan Ebisu.


Riguardo, invece, alla possibilità di avere un’esperienza mista di uomini e donne, prima della restaurazione Meiji era una pratica diffusa. In seguito all’occidentalizzazione del Giappone divenne un divieto assoluto, specie a Tokyo. Alcuni dei rarissimi esempi sono l’Onsen Shirahone a Matsumoto, l’Onsen Tsuta a Tohoku e il Kussharo-ko a Hokkaido.

Un’alternativa, nel caso in cui si viaggi con una compagnia mista, potrebbe essere affittare per un’ora una vasca all’interno di un ryokan ed eventualmente condividerla anche con altre persone, sempre a discrezione del gestore, oppure se il Ryokan dispone di vasche termali all’interno della stessa camera, il problema è risolto.

ONSEN PIU' FAMOSI

Come già anticipato, la distribuzione di questi centri termali copre tutto il territorio del Giappone dal nord al sud. Qui di seguito un elenco di quelli che risultano essere i più accreditati e frequentati:

KUSATSU ONSEN: situato nella prefettura di Gunma, nel cuore delle alpi giapponesi, il “campo di acqua calda” di Yubatake è una delle più rinomate fonti termali giapponesi, conosciuta per l’alta qualità delle sue acque.

 


 

 HAKONE ONSEN: nella prefettura di Kanagawa, a circa un’ora di distanza da Tokyo, il parco termale di Hakone vanta una tradizione di 1200 anni ed un’offerta ricettiva di decine di ryokan per tutte le tasche. Bellissima anche dal punto di vista paesaggistico perché ottimo punto di osservazione del monte Fuji.




YUFUIN ONSEN: nella prefettura di Oita, nell’isola di Kyushu a sud della nazione. Piccola cittadina termale situata a sud di Fukuoka e per anni tra le migliori del paese. Bello il rotenburo della città.


KUROKAWA ONSEN: collocato nella prefettura di Kumamoto, sempre nel Kyunshu, è uno di quelli più interessanti e dall’aria vagamente nostalgica di tutto il Giappone. Lo stile tradizionale, privo di alti edifici moderni, e una rete di Ryokan che garantiscono, grazie ad un pass valido 6 mesi al costo di circa 1300 yen, l’accesso a tre vasche all’aperto, risulta essere uno dei più affascinanti del paese.

 

BEPPU ONSEN: prefettura di Oita. Una delle più antiche località termali della nazione collocata tra le montagne e la baia di Beppu. Risulta essere quella maggiormente dotata di zampilli termali, precisamente divisa in 8 aree che vengono identificate collettivamente come BEPPU HATTO, cioè le otto acque termali di Beppu.


NOBORIBETSU ONSEN: situata in Hokkaido, è la sua località termale più famosa. La portata delle sue fonti può raggiungere le diecimila tonnellate al giorno e   la temperatura delle sue acque varia dai 45 ai 90 gradi. Oltre che per riconciliare corpo e mente, le acque di questa località vengono sempre più spesso utilizzate per guarire ferite, quindi hanno un elevato potere terapeutico.  

 DOGO ONSEN: situato a Matsuyama nella prefettura di Ehime, nello Shikoku, è la più antica località termale di tutto il Giappone, risalente a ben 3000 anni fa, anche se il suo edificio centrale è stato costruito solo nel 1894, in pieno periodo Meiji. La struttura a forma di castello a  tre piani deve la sua maggiore popolarità da quando il regista di film d’animazione Hayao Miyazaki ne ha preso spunto per la realizzazione dei bagni termali nel suo capolavoro “La città incantata”.

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