Normandia, l'elogio della storia

Nel nord della Francia, da Rouen a Mont Saint Michel

04 maggio 2021 - Gerry Filippi - 11 Min

   

 

La Francia, come tutte le nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, è uno di quei posti ricchissimi di storia e, come tali, molto affascinanti. Ognuna delle sue regioni ha recitato un ruolo fondamentale lungo l’arco della sua evoluzione, e la Normandia è una di quelle che ha attraversato i secoli ritagliandosi, per un motivo o per un altro, sempre un ruolo speciale. Per chi crede che sia solo Mont Saint Michel e niente altro, si sbaglia, anche se questo luogo meraviglioso è in grado di catalizzare la curiosità di oltre 8 milioni di visitatori annui rendendola la star incontrastata. Ma la Normandia è anche floride pianure che producono formaggi di altissimo livello, cittadine costiere dal fascino retrò e ispirazioni per gli impressionisti, grandi spiagge protagoniste del secondo conflitto mondiale.


Rouen, la bella che non ti aspetti


Questa piccola città di poco più di 110 mila abitanti, nota come “la piccola città-museo” o la “città dalle 100 torri”, è situata prevalentemente sulle rive droite della Senna. Atterrando al vicino aeroporto di Parigi Baeuvais, dopo aver ritirato l’auto a noleggio, la raggiungiamo dopo circa un’ora di strada. Il nostro hotel, un 3 stelle della catena Ibis, collocato sul lungo Senna, è in una posizione ottimale per raggiungere il centro storico alle spalle. Pur non essendo Parigi, Rouen è un piccolo gioiello dalle grandi sorprese. Il primo passo alla scoperta della città, inizia con la Rue du Gros Horloge, uno dei simboli di Rouen, che conduce alla piazza dove fu eretta la Cattedrale di Notre Dame, l’emblema più riconoscibile della città. La sua costruzione risale al VI secolo e dopo avere attraversato varie epoche e stili, romanico e gotico principalmente, è giunta ai giorni nostri in tutta la sua magnificenza. Alle spalle della cattedrale, si apre la via più bella del centro storico, cioè Rue Martainville, ovvero la via su cui si affacciano la maggior parte delle case a graticcio, tipiche dello stile alsaziano o tedesco.


All’inizio della stessa via la chiesa di San Maclovio è un meraviglioso esempio  di stile gotico fiammeggiante. Grazie al sapiente uso dell’illuminazione, l’impatto visivo, nonostante i verticalismi della cattedrale la sovrastino, è molto scenografico.


La visione di queste case dalle forme e colori così particolari da idealmente la sensazione di un tuffo nel medioevo e le strette strade lastricate e piene di locande, alcune delle quali molto antiche e sempre molto animate, completano questa finestra sul passato.   

Decidiamo di cenare in uno di queste brasserie, la nota La Walsheim”. L’aspetto interno è quello di un’antica locanda con le travi in legno a vista, ma corredata con salottini in velluto come panche per i consumatori. Attraverso piccoli corridoi si accede poi ad altri ambienti, molto più intimi che, invece, ti accolgono come se fossi un ospite speciale a casa di amici. Ordiniamo una selezione di formaggi locali, un piatto di carne alla bourguignonne ed un vino che, sarà stata la stanchezza o l’ebrezza di bere un vino francese, ma era veramente buono. Come squisite erano tutte le pietanze. I prezzi non sono proprio popolari, ma Rouen è nota per essere la patria di alcune delle migliori gastronomie del paese.

lawalsheim.eatbu.com


Il giorno seguente, dal momento che la città vive del mito della pulzella d’Orleans, Giovanna d’Arco, qui condannata al rogo e bruciata viva nella Place du Vieux Marchè nel 1431, prima di andar via percorriamo l’itinerario che conduce idealmente nei punti simbolo della città a lei dedicati, cioè la piazza citata, la Tour de Jeanne D’arc, che altro non è che i resti del castello cittadino e l’Historial de Jeanne d’Arc, il museo interattivo a lei dedicato.

Nella lunga strada che percorriamo per raggiungere l’attrazione della giornata, volendo fare una deviazione, si può raggiungere la costa a Nord di Caen, sul litorale che da Deauville si sposta verso ovest, dove è possibile fare sosta ad alcune delle spiagge più note della Seconda Guerra Mondiale, le famose spiagge dello sbarco.

Sword Beach, Juno Beach, Omaha Beach e Utah Beach sono i 4 punti di attracco principali delle forze americane sul territorio francese. Su ognuna di esse una stele o un’installazione ricordano l’impresa del 6 Giugno 1944.


 LE MONT SAIN-MICHEL


Dopo circa 3 comode ore di auto da Rouen, attraversando pianure sterminate e piccoli villaggi medievali, si giunge all’imbocco della baia di Mont Saint Michel. Dalla cittadina di Avranches già si potrebbe avere la percezione degli spazi di questo sito ma, in realtà, l’emozione quasi incontrollabile di voler avvistare l’isolotto fa passare in secondo piano tutto ciò che ci circonda.

 

 Anche arrivati al parcheggio, il monte è lì, irraggiungibile ancora, anche se visibile.  

 

 Come raggiungerlo?

Ci sono due modi per arrivare all’ingresso del monte: attraverso il moderno bus che percorre la strada sulla baia inaugurata nel 2015 oppure in una tradizionale carrozza.  I più temerari la percorrono a piedi. Il parcheggio ha un costo di circa 12€ al giorno e solo per chi soggiorna in una delle strutture interne si ha l’opportunità di un codice sconto fornito direttamente dall’hotel per poter accedere ai parcheggi automatizzati.

Gli arrivi sono previsti fino alle 17:00, anche se le visite dell’abbazia si protraggono fino alle 19.00 in alcuni periodi, questo perché dopo le 18:00 la porta d’ingresso chiude: specie nei giorni in cui le maree raggiungono il picco, la strada non è più percorribile a ritroso in quanto sommersa.

La baia è uno degli spettacoli naturali più affascinanti e potenti della natura. Il livello di innalzamento delle acque in alcuni giorni supera anche i 15 m, tanto da trasformare Mont Saint Michel da penisola a isolotto ed essere le maree più alte d’Europa. Organizzare una visita in concomitanza delle grandi maree, che sono eventi ricorrenti nel corso dell’anno, permetterebbe di goderne a 360° la visita.

Meglio informarsi preventivamente senza correre il rischio di dover accorciare i tempi una volta all’interno e rischiare di rimanere bloccati.

ot-montsaintmichel.com


Dove alloggiare


Ovviamente il consiglio più azzeccato è quello di soggiornarvi una notte. Questo perché l’atmosfera che si respira tra le mura ed i vicoli di questa fortezza medievale sono un’emozione fortissima. Gli oltre 13 secoli di storia ne fanno un luogo unico al mondo, tanto da guadagnarsi il titolo di “La meraviglia”.

Molte sono le strutture sorte oltre le mura per permettere ai milioni di turisti di visitarla, anche perché è uno di quei luoghi che non sono di passaggio, occorre arrivarci di proposito. Salvo i casi in cui le ¾ ore di visita seguano ad una tappa successiva poco distante, un pernottamento è necessario. Le strutture più caratteristiche sono solo all’interno delle mura e sono solo sei, tutte collocate sulla Grande Rue e tutte dispongono di camere vista baia.


Noi abbiamo soggiornato presso Les Terrasses de Poulard, una sorta di albergo diffuso con camere dislocate a vari livelli ed in più strutture. Quella a noi assegnata è stata una camera tripla, elegantemente arredata in stile francese moderno, con un lato affacciantesi sull’ingresso della penisola, su un lato sui tetti delle abitazioni nelle mura e sul versante sud sulla baia.

https://lemontsaintmichel.info/rooms/hotel-les-terrasses-poulard/


I costi sono generalmente sostenuti e se pensate di arrivare in loco e di trovare alloggio cammin facendo scordatevelo!!!

Occorre prenotare con largo anticipo perché le disponibilità sono sempre molto basse.



L’abbazia
Senza ombra di dubbio l’Abbazia rappresenta il fulcro delle visite di questo monumento storico francese, patrimonio mondiale dell’umanità sin dal 1979.

L’ingresso costa circa 11€ ed è possibile prenotare visite guidate o audioguide.

Questi gli orari:

Dal 2 gennaio al 30 aprile: dalle 9:30 alle 18:00

Dal 2 maggio al 31 agosto: dalle 9h alle 19h

Dal 1 settembre al 31 dicembre: dalle 9:30 alle 18:00

La visita rappresenta un viaggio nel tempo e nella leggenda. Sin dalla sua costruzione, l’abbazia è sempre stata un luogo di culto, dapprima pagano grazie ai Celti ed ai Romani, poi cristiano quando divenne un’abbazia benedettina intorno all’anno 1000 d.c. Nei secoli vari interventi, dovuti alle diverse dominazioni, hanno determinato l’aggiunta di cripte, colonnati, cortili, navate alla chiesa, finchè non è giunta nel suo splendido stile gotico ai nostri tempi.

 La storia di questo luogo è cosi intrisa di mistero e sacralità che non ci si può non emozionare soltanto percorrendo le strette vie lungo le mura che lo cingono. La sera, per i pochi fortunati che hanno prenotato il soggiorno, Mont Saint Michel diventa il regno incontrastato dei gatti. Gli unici autorizzati a vantarsi come i veri custodi di questo splendido patrimonio.

Scegliamo, per la cena, il ristorante dell’Auberge Saint-Pierre. Quasi tutte le strutture dispongono di un’area ristorazione. Devo dire che all’interno di queste sale, che sicuramente hanno visto nel corso degli anni viaggiatori di ogni genere, non si sente l’importanza del luogo o la pesantezza di oltre un millennio di storia, ma l’atmosfera è conviviale, pur nel rispetto dell’intimità dei tavoli. Non c’è il vociare tipico delle brasserie. Cena a base di omelette giganti e le mitiche cozze dell’atlantico, che seppure diverse dalle ben più osannate ostriche francesi, erano una prelibatezza ed un piacere per le papille gustative. Tutto bagnato da birra locale.

Oltre ai gatti per i vicoli difficilmente si incontrerà qualcuno, tranne che qualche albergatore se ci sono delle presenze nelle rispettive strutture. A maggior ragione, quando i turisti sono pochi, come nel nostro caso, vivere la notte di Mont Saint Michel, è come iniziare un incubo ambientato nei posti più spettrali che la nostra fantasia possa partorire. I sibili del vento tra le intercapedini degli edifici, il cigolio delle antiche insegne in legno, i lumini posti quasi ad ogni finestra e la scarsa illuminazione, rendono il villaggio il set ideale per un film horror. Ma il fascino della location è ineguagliabile.

La mattina seguente, al sorgere del sole, la grande sorpresa. La marea, pur non essendo al suo massimo, aveva ricoperto tutta la baia. Lo spettacolo ai nostri occhi era incredibile. Questa distesa d’acqua fino a perdita d’occhio. Il silenzio della mattina con il graduale risveglio della vita. E la luce intensissima del sole che spuntava dalle nuvole. Sogno o son desto. Un’immagine difficile da dimenticare per la struggente bellezza.

 


Dopo aver fatto colazione, ci lasciamo alle nostre spalle l’abbazia, le stradine, le possenti mura e tutte le storie e le leggende ad esse legate, per percorrere a piedi i circa 3 km che ci separano dal parcheggio, con un filo di magone in gola e con la soddisfazione di aver messo una bandierina in un luogo così magico e spirituale.

Prima di ripartire sosta al centro visitatori dotato di uno shopping centre niente male (un souvenir da Mont Saint Michel non può mancare) e paghiamo il parcheggio al banco.


 Chartres, verticalismi da urlo

Prima di rientrare in aeroporto abbiamo programmato una sosta nella cittadina di Chartres. Facendo un’incursione nella regione della Loira, nella quale abbiamo apprezzato la bellezza dei tanti castelli disseminati lungo tutta la strada.

Chartres, pur essendo una cittadina piccola, ha antichissime origini, infatti si hanno testimonianze risalenti sino al neolitico, ma è sicuramente il medioevo il periodo in cui ha avuto inizio la sua ascesa politica e spirituale. Monumento simbolo incontrastato della città è sicuramente la Cattedrale di Notre Dame de Chartres. Costruita originariamente in stile romanico su un precedente sito pagano, è nel gotico che raggiunge l’espressione massima dello stile. Considerata una degli edifici religiosi più importanti al mondo, specie anche da quando Chartres è tappa del Cammino di Santiago per chi parte da Parigi, molti sono gli elementi che ne connotano la bellezza e riconoscibilità.

Nonostante la sua facciata ovest sia quella stilisticamente più importante e finemente decorata, le caratteristiche più evidenti dall’esterno sono le due torri frontali: la nord alta 115m e la sud alta 103m. I verticalismi del gotico fanno si che le due torri, che si stagliano nel cielo fendendo le nuvole, siano visibili da diversi km di distanza. La sensazione di essere insignificante che si prova a stare alla base è quasi umiliante.

Entrambe le torri sono visitabili con visita guidata multilingue al costo di 6€ e ultimo ingresso alle 15.30-16.00. Vi consiglio di coprirvi bene se pensate di fare un salto in autunno o inverno, perché l’aria rigida che si respira salendo in cima alle torri rischia di tagliarvi le orecchie letteralmente.

 

 

Il secondo elemento caratterizzante la Cattedrale è il labirinto del XII secolo (collocato nel centro della navata centrale, ed i cui 261,5 m hanno un’unica uscita quasi a significare un percorso salvifico raggiungibile solo verso l’altare e ciò che rappresenta) ed il presbiterio (realizzato in pietra di Bercheres-les-Pierres ) con l’altare maggiore in stile barocco ed il coro, del medesimo stile, racchiuso però nella recinsione marmorea, che riporta scene della vita di Gesù e di Maria, la cui costruzione iniziò ben due secoli prima.

Vere protagoniste dell’edificio intero sono però le vetrate, la cui bellezza risale al XIII secolo, anche se alcune sono più antiche perché sfuggite all’incendio della fine del XII secolo. Gli intensi colori delle decorazioni, di cui il blu è il più rappresentativo, perché definito inimitabile, appunto blu di Chartres, sono uno spettacolo per gli occhi. Da qualsiasi punto si osservi la cattedrale al suo interno, è come se un velo leggero, morbido al tatto, vellutato, ti avvolgesse nel suo candido tepore. Gli effetti della luce filtrata dalle vetrate attraverso la combinazione di colori creata dai maestri vetrai ti coinvolge e ti stupisce.


Oltre la cattedrale Chartes è un elegante, anche se piccolo, centro storico che si sviluppa tra parte alta, dove con una comoda passeggiata si possono ammirare le dimore storiche come la Casa del Salmone e la Casa della Volta, oppure scendere fino al quartiere dei conciatori sul fiume Eure, in cui si susseguono ponti e passerelle. La sera a Chartres è resa ancora più magica grazie ad una sapiente illuminazione del patrimonio architettonico, che trova il suo culmine nella Festa della Luce a Settembre.







Pernottamento al comodo ed elegante hotel des Poemes de Chartres, 5 min a piedi dalla Cattedrale e dal centro storico.


hotel-poemes-chartres.com










Il rientro in aeroporto segna sempre la fine di tutto, anche se c’è stato lo spazio per un’improvvisa nevicata, bufera di neve più precisamente, quasi a rappresentare la chiosa ideale di questo viaggio. Qualcosa di prevedibile in quanto a bellezza e spettacolarità, ma comunque, sempre, un’emozione fortissima.

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